20 febbraio 2007 corriere.it
  Croazia: Hitler sulle bustine di zucchero
La protesta del Centro Simon Wiesenthal

 
 

Anche battute volgari riguardo gli ebrei stampate sulle confezioni distribuite nei bar di Zagabria.

ZAGABRIA - Bustine di zucchero con l'immagine di Adolf Hitler e battute volgari sugli ebrei nei locali di Zagabria. Le confezioni hanno sollevato la protesta del Centro Simon Wiesenthal. Il centro, che promuove la consapevolezza dell'antisemitismo e collabora ad assicurare alla giustizia i criminali nazisti di guerra sopravvissuti, ha chiesto al governo della Croazia di interrompere la distribuzione e la produzione delle bustine di zucchero prodotte dalla compagnia Pinki.

PROTESTA - In una dichiarazione firmata dal presidente Efraim Zuroff, il Centro Wiesenthal ha definito «abominevole e disgustoso che un simile articolo possa essere stato prodotto in un Paese in cui l'Olocausto non solo ha avuto luogo, ma è stato commesso da collaboratori nazisti locali». Citando le «centinaia di migliaia di serbi, ebrei e zingari uccisi dal movimento croato ustascia nello Stato fantoccio nazista», Zuroff ha aggiunto di ritenere inconcepibile che un simile prodotto sia stato messo in circolazione in una nazione che aspira a entrare nell'Unione europea. «In un Paese in cui ustascia e nazisti hanno ucciso così tanti civli innocenti, non dovrebbero essere tollerati prodotti che non solo insultano la memoria delle vittime del fascismo, ma incoraggiano e rivivificano l'ideologia ormai defunta degli assassini», ha detto Zuroff.

NO COMMENT - Il proprietario della Pinki, Anita Ivanecic, ha spiegato agli organi d'informazione croati di non voler rilasciare commenti sulla controversia. «Potete scrivere quello che vi pare, ma non rilascerò alcun commento», ha detto. La negazione dell'Olocausto non è reato in Croazia e non vi è stata alcuna risposta immediata da parte delle autorità, ma Zuroff ha sollecitato ad applicare le leggi esistenti contro l'intolleranza etnica, religiosa e razziale.
Il responsabile della divisione croata del Comitato di Helsinki per i diritti dell’uomo, Zarko Puhovski, ha chiesto alle autorità di punire, secondo i termini previsti dalla legge, i produttori e i distributori delle confezioni di zucchero.

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