02.12.2014 09:32 lastampa.it
È morto a Damasco nel 2010 il nazista che non si è mai pentito
Maurizio Molinari

Alois Brunner fu uno dei più famigerati protagonisti della Shoah: responsabile della deportazione di oltre 128500 mila ebrei, dopo la guerrà riparò in Siria, dove fu consigliere degli Assad. Sfuggito a vari attentati del Mossad in un’intervista dichiarò: “Mi pento solo di non aver ucciso ancora più ebrei”.

Uno degli ultimi gerarchi nazisti più ricercati al mondo è morto in Siria, probabilmente nel 2010. Alois Brunner, ex stretto collaboratore di Adolf Eichmann, responsabile della deportazione di oltre 128500 mila ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale era in cima alla lista dei “top wanted” del “Simon Wiesenthal Center” e Israele non ha mai celato il desiderio di volerlo catturare e processare, come avvenne con Eichmann nel 1962. Ma ora il cacciatore di nazisti che dirige il “Simon Wiesenthal Center” da Gerusalemme, Efraim Zuroff, afferma: “Crediamo davvero che sia morto anche se non ne abbiamo la prova fisica”. “Nuove informazioni ottenute da un ex 007 tedesco che ha servito in Medio Oriente - afferma Zuroff - ci portano a ritenere con una robusta certezza che Brunner sia stato seppellito in un luogo segreto di Damasco nel 2010 e sia morto senza pentirsi dei crimini commessi”. 

Questo è il motivo per cui il “Simon Wiesenthal Center” ha rimosso Brunner dalla lista dei “wanted”. “Brunner ebbe un ruolo chiave nella realizzazione della Soluzione Finale, ovvero lo sterminio degli ebrei d’Europa, e fu un autentico mostro - aggiunge Zuroff - gestendo la deportazione di 47 mila ebrei austriaci, 44 mila ebrei greci, 23500 ebrei francesi e 14 mila ebrei slovacchi che vennero portati con i vagoni-bestiami in lager dove vennero assassinati”. Fra le sue vittime vi furono almeno 345 bambini. Brunner negli anni Cinquanta riuscì a mettersi in salvo a Damasco, dove diventò consigliere di Hafez Assad - e poi del figlio Bashar - in particolare sulle tecniche di tortura contro gli oppositori. Condannato all’ergastolo in contumacia in Francia nel 2001, sopravvissuto a due tentativi di assassinio da parte del Mossad - nel 1961 e 1980 - in cui perse almeno tre dita, Brunner ha continuato a vivere nella sua casa come un “convinto nazista” assicura Zuroff. Nell’unica intervista concessa a Damasco, nel 1985, disse ad un magazine tedesco: “Mi pento solo di non aver ucciso più ebrei”. Nella capitale siriana viveva sotto lo pseudonimo “Georg Fisher” al numero 7 di Rue Haddad. 

lastampa.it