8 gen 2009
ilvelino.it
 

Crimini nazisti, graziato per motivi di salute il boia di Breda

 
 

Berlino, 8 gen (Velino) - Un discutibile certificato medico ha salvato dal carcere il criminale nazista Heinrich Boere, 87 anni, ex appartenente ad un reparto speciale di killer delle SS (il famigerato gruppo “Feldmeijer”) reo confesso di pluriomicidio in Olanda nella zona di Breda durante l’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale. Il tribunale di Aquisgrana ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento per motivi di salute presentata dalla difesa. Una perizia ha attestato che l’imputato non è nelle condizioni fisiche per sostenere un processo. La stampa tedesca riferisce la notizia parlando genericamente di “un presunto assassino delle SS” senza precisare il nome e il cognome del criminale nazista in questione. L’affermazione dei periti appare in pieno contrasto con il giudizio dei giornalisti che negli ultimi tempi hanno avvicinato Boere ricavando l’impressione di avere di fronte un uomo sano e per nulla pentito dei suoi misfatti. Intervistato nello scorso aprile dal settimanale tedesco Focus, Boere ha raccontato di non avere avuto problemi a uccidere le sue vittime. Mi bastava piegare un dito”, ha detto facendo la mossa di spingere il grilletto di una pistola. “Mi portino pure in tribunale, tanto non mi succederà nulla”, aveva risposto nell’intervista con arrogante sicurezza.

Il “boia di Breda” era stato rinviato a giudizio a conclusione delle indagini della speciale procura tedesca istituita negli anni Cinquanta per la persecuzione dei crimini nazisti. Dopo la guerra, Boere era stato arrestato nel 1945 in Olanda, ma poi era fuggito e aveva fatto perdere le proprie tracce. Nel 1949 fu condannato a morte in contumacia dai giudici di un tribunale speciale di Amsterdam e la pena fu successivamente trasformata in ergastolo. La magistratura olandese riuscì a rintracciarlo in Germania, nella località di Eschweiler poco distante dal confine tedesco-olandese. Tuttavia la richiesta di estradizione presentata nel 1980 fu respinta dal tribunale di Colonia che l’anno scorso ha respinto anche un’istanza del ministero della Giustizia olandese per fare scontare la condanna di Boere in un istituto di pena in Germania. L’indulgenza della magistratura tedesca che di fatto ha “condonato” Heinrich Boere è stata apertamente criticata dal Simon-Wiesenthal-Center. Il direttore Efraim Zuroff si è detto “profondamente avvilito”. A suo giudizio, “se il caso Boere avesse avuto la necessaria attenzione nel momento giusto, egli sarebbe finito in carcere molto prima di potere scampare alla giustizia per motivi di salute”.

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