Gli ex militari nazisti condannati per gli eccidi avvenuti
a Bardine S. Terenzo e Fivizzano nel '44
ROMA - Ergastolo per nove ex ufficiali e sottufficiali
delle SS, oggi tutti ultraottantenni, ritenuti responsabili
della
strage di Bardine S. Terenzo ed altri efferati eccidi consumati
nell'estate del 1944 nei comuni di Fivizzano e di Fosdinovo,
in Toscana: oltre 350 le vittime civili, «fra cui - si legge
nel capo di imputazione - numerose donne, anziani e bambini».
All'ergastolo sono stati condannati dal tribunale militare
di Roma Paul Albers, Josef Baumann, Hubert Bichler, Ernst
Kusterer, Arnold Rosler, Adolf Schneider, Mx Schneider,
Heinz Fritz Trager
e Helmut Wulf: il più 'giovane' ha 84 anni, il più anziano
90.
LA CONDANNA - Gli ex militari nazisti rinviati a giudizio erano 11, ma uno -
Max Roithmeier, 86 anni - è morto. Un altro,
Walter Waage, è stato assolto per non aver commesso
il fatto. Il tribunale (presieduto da Agostino
Quistelli) ha anche condannato la Repubblica
Federale di Germania, in qualità di responsabile
civile, in solido con gli imputati, al risarcimento
dei danni nei confronti dei comuni di Fivizzano
e di Fosdinovo e di una cinquantina di parenti
delle vittime, che si sono costituiti parte
civile. L'ammontare verrà definito in sede civile,
ma intanto è stata stabilita una provvisionale
di un milione e 250 mila euro. I soli imputati
sono stati condannati anche al risarcimento
dei danni nei confronti della Presidenza del
Consiglio dei ministri e della Regione Toscana,
anch'esse parti civili (con una provvisionale,
per la Regione, di 40mila euro).
LE STRAGI
- L'inchiesta per gli eccidi in provincia di
Massa Carrara venne avviata dalla procura militare
della Spezia dopo il ritrovamento - nel 1994
- del famoso 'Armadio della vergogna', contenente
695 fascicoli di crimini nazifascisti mai perseguiti.
Nell'aprile dell'anno scorso gli 11 imputati
furono rinviati a giudizio e il 4 giugno 2008
ci fu l'avvio del processo. Il tribunale spezzino,
però, nel frattempo ha chiuso i battenti, e
le carte sono passate a Roma. Gli imputati sono
tutti ex appartenenti alla famigerata 16/a Divisione
SS 'Reichsfuhrer', il reparto cui vengono attribuiti
- sotto il comando e la regia del maggiore Walter
Reder - i principali eccidi compiuti tra la
Toscana e l'Emilia Romagna durante la 'ritirata
del terrore' del 1944, a cominciare da quello
di Marzabotto. In particolare, gli imputati
sono accusati - a vario titolo - dell'uccisione,
a Bardine di S. Terenzo, di 53 uomini già rastrellati
alcuni giorni prima in occasione della strage
di S. Anna di Stazzema, in Lucchesia: li legarono agli alberi e ai pali dei vigneti circostanti e poi li fucilarono. I cadaveri
vennero lasciati quindi esposti con il cartello:
«Questa è la fine di chi aiuta i partigiani».
Altre 103 persone furono ammazzate a Valla (tutti
abitanti di San Terenzo Monti, rifugiatisi in
una casa colonica) e più di 200 in diversi altri
paesi della zona. Gli imputati non si sono mai
interessati dell'inchiesta italiana e sono stati
processati in contumacia, ricorrendo agli interrogatori
fatti per rogatoria. Nel caso in cui la sentenza
diventasse definitiva si porrà il problema di
come far scontare la pena: sono infatti ormai
numerosi i criminali nazisti nei cui confronti
la Cassazione ha confermato l'ergastolo ma che
vivono tranquillamente in Germania perché non
è stata mai chiesta l'esecuzione delle condanne.
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