mercoledì, 13 giugno 2007 5.11 reuters.it
 

Fosse Ardeatine, proteste a Roma per il rilascio di Priebke
Di Stephen Brown

 
 

ROMA (Reuters) - Associazioni italiane ed ebraiche hanno reagito con rabbia oggi a Roma alla notizia che un tribunale ha concesso ad Erich Priebke, 93 anni, ex capitano delle SS condannato all'ergastolo per il massacro di 335 persone alle Fosse Ardeatine, di poter uscire dagli arresti domiciliari tutti i giorni per motivi di lavoro.

Estradato nel 1995 in Italia dall'Argentina dove si era rifugiato dopo la fine della guerra, Priebke aveva ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute, da scontare in un appartamento di Roma affittato dal suo avvocato che si è battuto per la sua libertà.

Il tribunale militare ha ora stabilito che può anche lavorare nello studio del legale, in un ruolo non precisato, cosa che gli consente di uscire "ogni giorno, liberamente" in posti vicini e per il tempo strettamente necessario.

Il sindaco di Roma Walter Veltroni ha reagito esprimendo solidarietà a "tutte le vittime della barbarie nazifascista, le loro famiglie e la comunità ebraica". "Roma non può dimenticare", ha detto.

I cacciatori di nazisti del Centro Simon Wiesenthal hanno affermato che la decisione "è un insulto alle famiglie e agli amici di quanti furono assassinati da Priebke ed i suoi complici" ed è "basata sul un principio totalmente falso secondo il quale come anziano Priebke meriti una misura di comprensione".

Il presidente dell'antica comunità ebraica di Roma, Leone Paserman, ha affermato che "si dovrebbe abolire l'ergastolo, se nemmeno quanti hanno commesso crimini contro l'umanità la scontano".

Priebke ha ammesso di aver partecipato al massacro ma ha detto di aver eseguito ordini nel timore di venire ucciso.

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