La Polonia dopo oltre 30 anni ha deciso di aprire le indagini
sul più noto dei campi di concentramento nazisti
Le autorità della Polonia hanno riaperto un’inchiesta sulla Seconda Guerra Mondiale
e sui crimini compiuti ad Auschwitz ed i suoi campi satellite
che era stata chiusa nel 1980. L’obiettivo di questa iniziativa
è quello di scoprire tutti gli autori della violenza nazista.
Ad annunciare oggi il tentativo si approfondire quanto finora
conosciuto è stato l’Istituto Nazionale della Memoria, ente
statale polacco che indaga sui crimini dell’era comunista
e nazista.
LA STORIA IN PILLOLE - La Germania di Hitler aprì Auschwitz del 1940, alcuni
mesi dopo l’invasione del settembre 1939. In cinque anni
furono sterminati nel più noto dei campi di concentramento
circa 1,5 milioni di ebrei. Ma anche rom, omosessuali ed
altri. L’indagine è stata aperta dalla sezione di Cracovia
dell’Istituto della Memoria. Altri campi di sterminio nazisti
furoni quelli tedeschi di Chelmo, Treblinka, e Belzec. Ma
non è chiaro al momento se le nuove ricerche interesseranno
anche quei campi.
LA SODDISFAZIONE DELLO STORICO – “Potrebbero
avere implicazioni enormi”, ha detto – parlando delle indagini
riaperte – Efraim Zuroff, uno storico israeliano di origini
americane, che in passato ha avuto un ruolo importante per
portare a giudizio i nazisti accusati di crimini di guerra.
Zuroff ha elogiato la Polonia, e ha affermato che le nuove
indagini potrebbero condurre a nuove azioni giudiziarie,
come quella avanzata nei confronti di John Demjanjuk, un
militare ucraino, classe 1920, accusato di aver commesso
crimini di guerra durante la seconda guerra mondiale, e a
maggio di quest’anno condannato dal tribunale di Monaco di
Baviera per il ruolo avuto nell’uccisione di circa 28mila
persone nel lager di Sobibor. Quello di Demjanjuk è il primo
caso in cui la Germania condanna qualcuno per il fatto di
essere stato guardia in un campo nazista, per aver lavorato
nel luogo di sterminio, per aver partecipato al processo
della morte, anche senza una specifica, diretta, prova di
coinvolgimento negli omicidi.
LE INDAGINI BLOCCATE - Il caso Demjanjuk
ha fatto riemergere nuovamente vecchi procedimenti, le autorità
tedesche hanno riaperto centinaia di indagini dormiente sulle
guardie nei campi di sterminio nazista. L’età avanzata degli
indagati impone ai pubblici ministeri tempi stretti. La Polonia
originariamente aveva avviato numerose indagini sui crimini
di Auschwitz. E’ avvenuto tra il 1960 e il 1970, ma i fascicoli
sono stati chiusi nel 1980. La Polonia aveva difficoltà ad
interrogare testimoni e autori residenti all’estero a causa
della cortina di ferro che spaccava l’Europa in due. L’ultima
volta che la Polonia ha perseguito qualcuno per i crimini
nazisti è stato nel 2001, quando un polacco, Henryk Mania,
è stato condannato a otto anni di carcere per aver preso
parte al genocidio avvenuto nel campo di sterminio di Chelmno. giornalettismo.com
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