27 ottobre 2011 giornalettismo.com
“C’è ancora molto da capire su Auschwitz”

La Polonia dopo oltre 30 anni ha deciso di aprire le indagini sul più noto dei campi di concentramento nazisti

Le autorità della Polonia hanno riaperto un’inchiesta sulla Seconda Guerra Mondiale e sui crimini compiuti ad Auschwitz ed i suoi campi satellite che era stata chiusa nel 1980. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di scoprire tutti gli autori della violenza nazista. Ad annunciare oggi il tentativo si approfondire quanto finora conosciuto è stato l’Istituto Nazionale della Memoria, ente statale polacco che indaga sui crimini dell’era comunista e nazista.

LA STORIA IN PILLOLE - La Germania di Hitler aprì Auschwitz del 1940, alcuni mesi dopo l’invasione del settembre 1939. In cinque anni furono sterminati nel più noto dei campi di concentramento circa 1,5 milioni di ebrei. Ma anche rom, omosessuali ed altri. L’indagine è stata aperta dalla sezione di Cracovia dell’Istituto della Memoria. Altri campi di sterminio nazisti furoni quelli tedeschi di Chelmo, Treblinka, e Belzec. Ma non è chiaro al momento se le nuove ricerche interesseranno anche quei campi.

LA SODDISFAZIONE DELLO STORICO – “Potrebbero avere implicazioni enormi”, ha detto – parlando delle indagini riaperte – Efraim Zuroff, uno storico israeliano di origini americane, che in passato ha avuto un ruolo importante per portare a giudizio i nazisti accusati di crimini di guerra. Zuroff ha elogiato la Polonia, e ha affermato che le nuove indagini potrebbero condurre a nuove azioni giudiziarie, come quella avanzata nei confronti di John Demjanjuk, un militare ucraino, classe 1920, accusato di aver commesso crimini di guerra durante la seconda guerra mondiale, e a maggio di quest’anno condannato dal tribunale di Monaco di Baviera per il ruolo avuto nell’uccisione di circa 28mila persone nel lager di Sobibor. Quello di Demjanjuk è il primo caso in cui la Germania condanna qualcuno per il fatto di essere stato guardia in un campo nazista, per aver lavorato nel luogo di sterminio, per aver partecipato al processo della morte, anche senza una specifica, diretta, prova di coinvolgimento negli omicidi.

LE INDAGINI BLOCCATE - Il caso Demjanjuk ha fatto riemergere nuovamente vecchi procedimenti, le autorità tedesche hanno riaperto centinaia di indagini dormiente sulle guardie nei campi di sterminio nazista. L’età avanzata degli indagati impone ai pubblici ministeri tempi stretti. La Polonia originariamente aveva avviato numerose indagini sui crimini di Auschwitz. E’ avvenuto tra il 1960 e il 1970, ma i fascicoli sono stati chiusi nel 1980. La Polonia aveva difficoltà ad interrogare testimoni e autori residenti all’estero a causa della cortina di ferro che spaccava l’Europa in due. L’ultima volta che la Polonia ha perseguito qualcuno per i crimini nazisti è stato nel 2001, quando un polacco, Henryk Mania, è stato condannato a otto anni di carcere per aver preso parte al genocidio avvenuto nel campo di sterminio di Chelmno.

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