(ANSA)
- BUCAREST, 4 MAR - L'Alta Corte di Cassazione e Giustizia
di Bucarest ha aperto un' inchiesta su quattro cittadini
romeni sospettati di crimini di guerra contro gli ebrei durante
la seconda guerra mondiale. Lo riferisce oggi il quotidiano
romeno ''National''.
Il vice procuratore generale della Romania, Gabriela Ghita,
ha dichiarato che i quattro uomini sono sospettati di crimini
avvenuti nelle citta' di Dorohoi e Iasi (nel nord-est della
Romania) e nella capitale Bucarest. ''In questi giorni stiamo
verificando l'identita' dei quattro sospetti, il loro domicilio
e la loro situazione attuale e stiamo accertando se sono coinvolti
in atti criminali contro gli ebrei'', ha spiegato il magistrato.
La Procura, che lavora a questo caso insieme al Servizio romeno
per le informazioni (Sri) ed al Consiglio nazionale per l'analisi
degli archivi dell'ex polizia segreta comunista, ha avviato
l'indagine sulla base delle informazioni ricevute dal centro
Simon Wiesenthal, raccolte nell' ambito del programma ''Ultima
possibilita''' mirante ad identificare e portare di fronte
alla giustizia i romeni responsabili della morte degli ebrei
durante l'Olocausto.
Lanciato a settembre del 2003 dallo storico Efraim Zuroff,
il programma offre una ricompensa di 10 mila dollari per chiunque
offra notizie in grado di portare davanti alla giustizia i
criminali di guerra finora sfuggiti alle ricerche. ''Piu' di
cento persone hanno chiamato il numero di telefono di''Last
Chance'' e abbiamo ottenuto informazioni concrete su 15 persone
sospette'', ha fatto sapere all'Ansa l'ufficio di Israele del
Centro Simon Wiesenthal, diretto da Efraim Zuroff.
Anche se la Romania e' diventato un paese democratico da oltre
15 anni, nessun cittadino e' mai comparso davanti alla giustizia
per rispondere di crimini di guerra, ha sottolineato Zuroff.
''Malgrado la partecipazione di numerosi romeni all'uccisione
degli ebrei dentro e fuori dei confini del paese, le autorita'
della Romania democratica non hanno avviato alcuna indagine
per individuare i responsabili dello sterminio di ebrei'',
ha aggiunto Zuroff.
Secondo un recente rapporto preparato dalla Commissione internazionale
per l'analisi dell'Olocausto in Romania, le autorita' civili
e militari romene della seconda guerra mondiale, durante il
regime del maresciallo Ion Antonescu, sono responsabili della
morte da 280 a 380 mila ebrei romeni e ucraini della Romania
e dei territori sotto amministrazione romena. La commissione,
creata alla fine del 2003 e diretta dallo scrittore Elie Wiesel,
premio Nobel per la pace e sopravvissuto all' Olocausto, ha
scoperto che durante la seconda guerra mondiale furono uccisi
anche 132 mila ebrei nel nord della Transilvania, territori
romeni in quel tempo sotto amministrazione ungherese.
Secondo i documenti presentati da Elie Wiesel, il regime di
Antonescu e'responsabile anche della deportazione di 25 mila
zingari, dei quali oltre 11 mila hanno perso la vita nei campi
di sterminio.
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